venerdì 15 gennaio 2021

venerdì ~ memento vivere

 

Sono una ipersensibile da sempre.
Mi si attaccano addosso - e dentro! - le vite degli altri. 
E anche meno.
Le immagini, le parole, gli ambienti.
Quella scena cruenta di un film quando ero adolescente o quella frase di 19 anni fa.
Tutto.

Uno dei motivi per cui ho cominciato ad essere una meditante credo sia questo.
La vita e la morte mi trapassano le fibre della carne e devo, a volte, difendermi ma senza chiudermi. 
Così, per proteggere il mio cuore senza indurirlo,
per spalancarlo senza frantumarlo,
ho cominciato a frequentare il Silenzio di Dio.

Per chi è come me
ci vuole niente a passare dall'entusiasmo allo scoraggiamento. Un battito di ciglia.

Oggi, a 44 anni, molti di quelli che mi conoscono dicono che sono una persona positiva, entusiasta, piena di energia. 
La stessa cosa che dicevano quando ne avevo 20.
Dietro, tuttavia, c'è un lavoro indicibile. 
C'è il costante ricordo della Vita 
come scelta fondamentale. 

Entusiasmo vuol dire sperimentare
il divino in sé.
Questo è il segreto 
della vita felice.
Questa é la luce dietro ogni porta chiusa,
la guarigione dentro le ferite,
la gioia in mezzo al male del mondo.

Memento vivere 
è il DNA di ogni respiro.

 C'è un santo della tradizione cristiana molto simpatico, quello che ha inventato gli oratori, Filippo Neri. Si racconta di lui questa frase: 
"Dio tienimi la mano in testa che sennò Pippo tuo te la fa!".

Senza il ricordo costante 
di questa Mano sul capo che benedice, energizza, ricrea, sospinge, solleva,
io sono solo una lottatrice stanca.
Nel ricordo 
sono Marianna, segni particolari VIVA.

Con amore, 

Marianna 

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