lunedì 9 settembre 2019

lunedì #consapevole


Le zebre sono tutte a strisce.
Ma non ce n'è una uguale ad un'altra.

E siamo diversi, tutti diversi, anche noi umani: evviva!

L'anno scorso il nostro Francesco, che aveva cominciato la prima elementare da una settimana, durante un dialogo a pranzo mi chiese: "Mamma, io sono diverso?".
"Certo, gli ho risposto,  e lo sono anch'io, lo siamo tutti!".
Il discorso sul potenziale della diversità lo abbiamo sempre fatto e mi stupiva (e preoccupava) quella domanda così diretta e pensata, sentita.
C'era qualcosa che stava lavorando in lui.
Infatti, negli accadimenti successivi è stato chiaro tutto.
Francesco è un bambino brillante da quando è nato (stupì la pediatra perché a pochissimo dalla nascita aveva afferrato il fonendoscopio e ci giocava).
I suoi occhi penetranti sono stati la prima accoglienza fatta al mondo dei parenti quando lo hanno visto dal vetro.
La sua curiosità, il linguaggio magnifico, la creatività... è sempre stato un ometto speciale.
L'anno scorso invece la scuola lo aveva definito lento.
🤔 ...e noi, che a rallentarlo ci siamo sempre riusciti pochissimo, eravamo meravigliati.
Tuttavia era chiaro che lui era sofferente.
Il suo entusiasmo per la conoscenza era spento.

Non siamo due sprovveduti.
Abbiamo subito attivato un piano per comprendere ciò che stava accadendo.
Abbiamo messo in discussione tutto ciò che già sapevamo di nostro figlio e siamo partiti alla scoperta di una terra nuova.
Sì, così è stato.
E abbiamo conosciuto anche noi stessi, attraverso nostro figlio.
Chi siamo non finiamo di impararlo mai.

Francesco è un bambino ad alto potenziale.
La sua intelligenza è molto superiore alla media e così la sua sensibilità.

Direte, wow!
In un mondo in cui dobbiamo essere tutti omologati, già dai banchi di scuola, non è "molto wow'.
Francesco ha una mente arborescente, non lineare come la maggior parte della gente. Quando esprimete un concetto ad una mente così, questa lo elabora immediatamente in mille modi possibili.
A scuola ciò può significare essere sgridato perché non stai al passo con gli altri.
Paradossale? Sì, ma è così.
Ed è successo anche a me.
E fa male.
E davvero ci si sente diversi.
Ecco, il punto è che questa terra nuova, scoperta con Francy, è in realtà la nostra terra: abbiamo compreso perché tante volte non siamo stati capiti, accolti, perché spesso la nostra sensibilità ci ha creato casini.
È stato doloroso fin nelle budella.
Per me e per il mio sposo è stato anche un guardarsi e riconoscersi, ancora, e scegliersi, ancora.

Tuttavia la consapevolezza d'essere Zebre (così sono dette le persone ad alto potenziale, i gifted) oggi ci fa camminare diversamente nel mondo, tra la gente e SOPRATTUTTO ci da la capacità di comprendere nostro figlio e di fargli strada, per quel che è possibile e che non riguarda la sua sola responsabilità, in un mondo di etichettati ed etichettatori.

Ho compreso che è per far fronte alla mia mente arborescente che ho cominciato a meditare a 15 anni ed ho avuto chiaro che
TUTTO È UNA STRADA PER GIUNGERE DOVE DOBBIAMO ARRIVARE.

La consapevolezza di chi siamo è fondamentale per non temere chi siamo.
E per accogliere le nostre differenze come il più grande dei doni.

Buon Giorno Nuovo,

Marianna

N.B. Oggi sento davvero di avervi donato qualcosa di molto intimo.
Accoglietelo con cura. 🙏💓
È bello poter scrivere di questo liberamente,  senza paura di esporsi ed essere giudicati.
Non me ne importa più.
Io sono quello che sono
e ne sono grata ed orgogliosa.

Noi siamo zebre!
😉

N.N.B. Infinitamente grata ad Ilaria Imbrogno del Centro Anch'io di Potenza che ci ha condotti su questo sentiero delle nostre innumerevoli potenzialità 🙏💓💓💓💓

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