domenica 28 aprile 2019
domenica #onore ai miei passi
Questa mattina il mio ingresso nella meditazione è stato accompagnato da un brano del Vangelo di Giovanni (20, 19-23) e il mantra, ovviamente, una parola/frase in risonanza con il testo.
Ma perché vi parlo di questo?
Perché è un testo profondissimo ed illuminante
per i passi di chiunque,
che si sia credenti cristiani, buddisti, islamici, induisti ecc.
È il racconto dell'incontro, dopo la resurrezione, del Cristo con i discepoli.
Questi sono in casa a porte chiuse, sbarrati in un sepolcro di paura, tristezza e scoraggiamento e
"a porte chiuse" il Risorto entra.
Non abbatte la porta, non forza la serratura (un Dio violento o che violi la libertà non è Dio) ma entra e sta ritto nel mezzo.
E la paura si trasforma in fiducia,
la tristezza in gioia,
lo scoraggiamento in speranza.
Mostra i segni del passaggio, nella sua carne,
di quella stessa paura, tristezza e scoraggiamento
ed è, con essi e attraverso essi, il Risorto.
Ecco, il divino avviene in noi continuamente
e non solo quando siamo al top delle nostre esperienze.
Anche in meditazione, dopo un po' di tempo,
cominciamo ad essere consapevoli che oltre le distrazioni del corpo o della mente siamo abitati, nel mezzo, da un germe divino che non dipende da noi, ma neanche ci forza, e che resta comunque e sempre il luogo del nostro più alto e profondo compimento.
Da questo Luogo è possibile vivere ogni esperienza
con il cuore dei risorti.
Oh, quanto ancora ci sarebbe da dire!
Ma non vi rubo altro tempo, per oggi,
e vi invito ad onorare i nostri passi
che anche se zoppicanti
sono sempre passi da viventi in cammino
verso la Felicità!
Buon Giorno Nuovo,
Marianna
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