giovedì 14 giugno 2018

Nel grembo, come Elia


Nel luogo del Medit-ire, nella stanza della meditazione,
c'è una stampa di Elia, il profeta, raffigurato nella sua tipica postura
che centralizza il grembo e lo fa divenire grande orecchio di ascolto.

Elia è detto padre dei meditanti proprio per la potenza espressiva
di tutta la sua storia, in particolare per un episodio,
quello in cui, trovato rifugio in una caverna sul monte,
Elia ascolta il suono sottile del Silenzio e trova Dio.

Il profeta, narra il racconto biblico, ascolta a vari livelli:
prima sente un vento impetuoso,
poi un terremoto,
poi ancora un fuoco.
Ma Dio non è lì.
Il divino, per Elia, si fa sentire più in là:
nel suono sottile del silenzio.

Quanto può essere nostra questa narrazione!

Ogni meditante, come Elia,
rientra nel grembo in ogni meditazione (non si giunge al cuore che dal grembo!),
in questa caverna custode di tesori.
Da lì ascolta.
Prima la folla impetuosa della mente che lo sconvolge.
Ma il divino non è nel vento impetuoso dei pensieri
che pure possono essere una sua manifestazione.

Poi un terremoto.
L'intimo può essere scosso nella meditazione
come se la nostra terra d'un tratto tremasse per espandersi.
Ma Dio non è in questa manifestazione.

Poi il fuoco del desiderio di unione con il divino.
Ma c'è ancora un oltre...

Ed ecco, se si sa attendere, senza pretese di possesso,
ecco che il divino si manifesta in noi
nel suono sottile del silenzio
del nostro stesso respiro. E oltre.

Che la Potenza e la tenerezza di Elia
custodiscano e illuminino
il cammino di tutti i meditanti.

Buon Giorno Nuovo,

Marianna 💓

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