sabato 26 maggio 2018

L'albero del Nome da 'Elenco di piccole cose...'


18. L’albero del Nome

 
                                                                                                                        C’è stato un tempo in cui tutto ciò che desideravo era essere sepolta nell’oblio
per ritirarmi in un eremo solitario
a cantare il Nome
che mormora il mio cuore.

C’è stato un tempo senza parole, in cui le poche parole pronunciate erano troppe.
E’ stato un crogiuolo, una fucina per forgiare la mia spada.
E’ su questa strada del desiderio che ho trovato la vita che oggi mi onoro di vivere, è grazie a quell’anelito che ho spalancato il cuore al ‘Tutto Possibile’, fino a sposare Antonio, fino a ricevere il dono di Francesco e Irene.
Fino a ricevere la vita che era in serbo per me.

Vi ho parlato del mio Noce.
E’ lui una chiave del mio segreto più grande.

Alla sua ombra ho imparato ad accogliere l’invisibile.
Dal regno delle fate della mia infanzia selvatica sono stata condotta verso l’Essere che permea tutte le cose, che dà la vita, che crea continuamente.

Prima le sue radici e il suo tronco sono stati per me il confronto con la potenza e la terrosità del Figlio di Dio.
Poi i suoi rami, su cui mi rifugiavo, sono stati la tenerezza del Padre.
E, infine, lo stormire del vento fra le foglie… il Suono Sottile del Silenzio.

Ho lasciato il Noce quando ha terminato il suo ruolo di maestro.

Una piccola cosa, quel Noce come tanti in un prato come tanti.
Ha condotto la mia storia - fuori come dentro - ad una comprensione non più semplicemente razionale del divino in me e in tutte le cose, ma dei sensi e del senso del cuore.

Ci sono migliaia di piccole cose che, se illuminate, possono cambiarci un giorno e, infine, tutta la vita.

Basta aprire la porta.

Nei sensi e poi oltre i sensi
c’è un mondo senza fine
e siamo noi: meravigliose trinità di corpo, mente e cuore,
che camminano, a piedi nudi, nella storia.

N.B.

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