martedì 10 ottobre 2017

La parte migliore


Ognuno di noi articola la sua vita
su una mappa che ha dentro
e le cui coordinate sono state elaborate
nel corso dell'infanzia e dell'adolescenza.
Una mappa che, per fortuna, si amplia,
si modifica, quando addirittura non si riscrive completamente.
Ovviamente la rielaborazione è grande, grandissima fatica.
Tuttavia è vitale.

Ci sono poi elementi del percorso che restano invariabili e che sono un po' il motore segreto
di ciò che siamo.

Io ho un punto fermo, attorno al quale
ha ruotato e ruota tutto il mio universo
interiore ed esteriore.
Questo punto è una figura di donna che viene presentata nei vangeli: Maria di Betania.

La donna in questione è icona dell'ascolto.
Lei, nella sua casa, si pone ai piedi del Maestro e ascolta, ascolta, ascolta.
La sua attitudine è posta in contrasto con quella della sorella, Marta, che invece è "distolta  per i molti servizi" (Lc 10, 40).

Ci sarebbe da scrivere pagine e pagine
su questo passo (e moltissimi lo hanno fatto).
Ma non è un'esegesi del testo che desidero proporti stamattina.

L'ascoltare, con presenza interiore e giusto atteggiamento esteriore, è ciò che ci salva dall'essere 'assorbiti' da quanto c'è da fare
nella nostra giornata.

Questo ESSERE, prima del FARE,
è ciò che sviluppiamo attraverso
la meditazione.
Ed è davvero "la parte migliore" della nostra vita,
la perla preziosa senza pari,
il luogo in cui siamo noi e siamo a casa.

Ieri leggevo qualcosa che mi ha sbalordita:
spesso siamo così disattenti in ciò che viviamo, così fuori dall'essere, perché facciamo tutto con il pilota automatico impostato, che
facendo un conteggio delle ore e degli anni in cui un trentenne vivrebbe davvero (con consapevolezza e presenza a ciò che vive)
non gli resterebbero che sei anni
e poco più di vita!

Incredibile. Ma vero.

Ma poi perché perderci la parte migliore
della vita?
Spesso perché sbagliamo il bersaglio
e valutiamo i mezzi come fini:
il lavoro è un mezzo,
la casa è un mezzo,
le cose che ci appartengono sono un mezzo.

E allora corriamo come incoscienti criceti
in una ruota che non si ferma mai.

Ma qual è il tuo fine?
Qual è il tuo focus?
Per cosa, per chi corri questa vita?

Dall'ascolto,
dall'essere presenti al qui ed ora,
nasce la risposta vera.

E a volte la risposta può essere "non lo so!".
Va bene.
Le domande spesso sono più importanti delle risposte perché mettono in moto la ricerca.

Chi o cosa è l'icona, il modello,
che sta dietro la tua vita,
le tue scelte,
il tuo essere?

Abbine consapevolezza.
Potrebbe determinare tutta la tua esistenza.

Buon Giorno,

Marianna 💚

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