lunedì 30 ottobre 2017

Il canto delle ore


In certi giorni
non si può che cantare le ore...
Che sia un canto felice o sommesso,
gioioso o triste.

Ecco
oggi
il mio Canto delle Ore.

<<Offerta

Prendi questo cuore e dallo
in pasto agli uomini.
Sentano quel che sento di Te.
Dagli da mangiare la mia fede.
È cibo magro.
Ma in carestia valgono anche le briciole.
Dividi per loro la mia speranza.
In una stanza buia anche un fiammifero è una luce.
Che mangino la mia carne,
che bevano il mio sangue
purché non dicano
che Tu sei lontano.

“A Te, anela la mia carne” (Sal 62,2)

Ci sono momenti in cui il mondo mi sta dentro
e sento
con gli uomini la loro fatica di stare
- come gli alberi -
coi piedi in terra mentre
le fronde s’agitano al vento anelando
il cielo.
E una vita non basta
per ridire il desiderio
della terra
per cantare la sua fame
di Te.

Alla tua presenza

Si spacca la realtà come melagrana
e sei
Tu
che scuoti i fiori del marzo piovoso
e disseti
la terra sazia di
primule.
Ti sento urlare dalle finestre accese
dei miei occhi verdi
e il canto Tuo lo vedo
senza suono
lo vedo.
Ti vedo.
Sei
senza soluzione di continuità
nel canto dell’eremo
solitario
dentro al risciacquo delle stoviglie
nella cucina
sacra
e qui
ora>>.

(da M.Manzullo, Il canto delle ore, Libroitalianoworld)

Buon Giorno

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