Come ogni anno ognuno dice la sua su
questa festa.
C’è chi ne sottolinea la deriva
consumistica (come tutte le altre feste, d’altronde!),
chi ne fa un’occasione per crociate
fondamentaliste, chi ne accentua l’aspetto ludico, chi se la gode senza troppe
domande… insomma, ce n’è per tutti.
L’aspetto di crescita che in questi
giorni è possibile cogliere, tuttavia, resta in secondo piano.
Halloween è un'antica festa cattolica,
come dice la sua etimologia:
hallows, ovvero santi, een ovvero vigilia,
dunque Halloween: sera/vigilia dei Santi.
Nacque per tradurre i temi del capodanno celtico dei paesi del Nord Europa con
la simbologia cristiana.
Il rispetto della altrui diversità e
unicità non era un concetto quale oggi lo intendiamo e dunque questa smania di
uniformare alla cristianità tutto il mondo ha condotto non sempre a pacifici
processi di inculturazione: spesso si è trattato di veri abusi.
Fu negli Stati Uniti d’America che
Halloween divenne la festa commerciale che è oggi, senza riferimento né al
capodanno celtico, né alla Vigilia di Ognissanti.
Resta, tuttavia, per chi vuole, un
cuore pulsante e vivo in questa festa depredata della sua bellezza.
Sia che si faccia riferimento al rito
celtico, sia che ci si riferisca ai temi cristiani, vi è una costante: la
celebrazione del velo che distingue e non
separa il regno dei vivi e quello dei defunti.
C’è una unità tra visibile e
invisibile.
Oltre il buio, che ci spaventa, oltre
la morte, che ci spaurisce, c’è una luce che può illuminarci ad una
comprensione più profonda: la conoscenza dell’unità
nella diversità tra buio e luce, vita e morte.
Il mio bambino ha chiesto di
festeggiare Halloween quest’anno.
Ha cinque anni e mezzo.
Dice che vuole cenare al buio e ride
di gusto davanti alla sua zucca sdentata da ieri sera.
Che grande occasione sento di avere!
Domani sera, nella penombra, potrò
accompagnarlo - in una comprensione che non si esaurirà mai e che io stessa non
posso esaurire - all’accoglienza del mistero grande della vita.
Sarà un gioco per lui.
E giocando che s’impara. Giocando ‘le
piccole cose’.
Il buio si riempirà di curiosità e
questa scaccerà la paura e, senza soluzione di continuità, celebreremo la Vita
Una che è dei vivi e dei defunti.
Buona occasione a tutti! ;)
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