La contemplazione è come la poesia: un lampo d'eterno
nel frammento.
All'improvviso si coglie il barlume dello spirito
nella materia.
Ed è anche una mèta non cercata.
Più ci si ostina a cercarla intenzionalmente più ce ne
si allontana.
Questo non vuol dire che la tecnica (respirazione,
centratura, rilassamento, discernimento dei pensieri, ripetizione del mantra
ecc.) e quindi tutto ciò che è ascetica in quanto tensione positiva
al raggiungimento dell’incontro, non sia importante e utile.
‘Il ruolo del metodo è imparare ad aprire
le porte a Colui che bussa’, scriveva Ballester.
Tutto serve.
Serve a creare un VUOTO.
Il punto è che questo vuoto non siamo
noi a colmarlo. Non è in nostro potere.
E’ in nostro potere l’atto di volontà
di rientrare in noi stessi e lasciarci trovare dal divino che ci inabita. L’ascesi
appunto.
Nella fase finale della meditazione ‘si
è trovati’.
Nel bellissimo libro di Herrigel, Lo zen e il tiro con l’arco, testo che
consiglio a chiunque voglia conoscere in sintesi cos’è la mistica, viene descritto
il modo in cui l’arciere riesce a tirare il giusto tiro e in seguito a centrare
il bersaglio.
Quando non c’è tensione e si è
semplicemente quello che si è, nel qui ed ora, allora la freccia ‘si’ tira, il
bersaglio ‘si’ centra.
Quando si è, allora, solo allora ci si
lascia incontrare dal divino, qualsiasi nome diamo al nostro Dio.
Esserci è la condizione indispensabile per ogni incontro: con noi stessi,
con l’altro da noi e in noi, con Dio, il totalmente Altro e totalmente Dentro.
Quando ci siamo tutto può cambiare.
Tutto. Relazioni, esperienze, viaggi,
permanenze, allontanamenti e ritorni, conquiste e perdite, contrasti e
armonizzazioni, tutto diviene luogo d’incontro per l’appuntamento con la nostra
verità profonda e in ultima istanza con Dio, compimento dell’essere.
La meditazione è questa scuola di presenza, di attenzione, di
permanenza al qui ed ora, di risveglio al lampeggiamento costante del divino in
tutte le cose.
Una piccola, piccolissima cosa capace
di cambiare un giorno, una vita, il mondo.
Gli uomini e le donne che meditano
sono l’esercito silente del Bene.
I meditanti, a qualunque latitudine appartengano,
a qualsiasi religione facciano riferimento, di qualunque colore abbiano gli
occhi, sono le sentinelle che annunciano l’aurora, mentre tutt’intorno è ancora
notte.
Di loro il mondo ORA e QUI ha bisogno.
Coraggio, andiamo a risvegliare l’aurora!
Ognuno al suo posto.
E’ tempo di combattere.
Io sono..... 💓💓💓
RispondiEliminaIo sono..... 💓💓💓
RispondiEliminaRestiamo vigili ... in tensione ... con intenzione ... con inflessibile intento. Grazie Marianna per la tua grande costante vigile attenzione. maddalena
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