Quando senti cedere la terra sotto i piedi e
tutto scivola in un vortice instabile,
prendi un sasso e stringilo forte nella mano,
siedi su una roccia,
sdraiati per terra.
Quando l'emozione ti travolge e
ti sommerge una piena incontenibile,
sosta accanto ad un ruscello,
senti l'acqua scorrere dalla doccia sul tuo corpo,
immergi le mani nella chiarezza di un catino e lascia fluire.
Quando la rabbia avvampa dentro te
perché tutto è fuori controllo,
osserva la fiamma del sole,
la fiamma d'una candela, d'un cammino,
fosse pure di un cerino e
resta
nel suo movimento libero,
incontrollato e
armonioso.
Quando il fiato è corto, la gola è una morsa,
la creatività spezzata, la parola disarcionata,
senti l'aria.
Annusa il vento gentile.
Travalica il visibile
ed entra nel suono sottile del Silenzio.
E se il cielo ti appare come un coperchio
chiuso sul tuo capo e
il senso scompare,
lega alle stelle i pensieri,
fiorisci nei campi incontaminati dell'etere
e torna
a chi sei
davvero.
Ogni cosa fuori è una strada dentro.
Buon viaggio nell'essenziale
anche Oggi.
Marianna
N.B. in foto l'opera di Brian Kirhagis
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