lunedì 26 agosto 2019

La deviazione come sacramento


Un giorno mi dissero, difendendo il cattolicesimo con un articolo sulla Scrittura tratto da un sito dei Testimoni di Geova (gulp!), che avevo 'deviato dalla mia fede'.
Quella affermazione è rimasta in me.
Dovremmo pensare, prima di parlare, quale eco possano avere le nostre parole in chi le riceve.
Ne sono grata.
È vero. Ho deviato. Ho battuto altre strade, oltre a quelle note e sicure, che non comprendevano l'uso della mia intuizione, intelligenza e discernimento.
Ho accolto ciò che andava oltre il noto, il già fatto, il precostituito.
Ne sono immensamente grata.
Ho compreso, così, che la deviazione, ovvero il percorrere altre strade per raggiungere la stessa meta, è un sacramento.
Cosa è un sacramento?
È la manifestazione visibile, concreta, esperibile attraverso i sensi, di ciò che non è visibile, tangibile. Di Dio.
Perché delle strade impervie o semplicemente non note, Dio è il Signore tanto quanto dei riti riconosciuti e rassicuranti.
Quanta libertà è lo Spirito di Dio!
Quale multiforme bellezza è la Sua esperienza!

Io sono grata di tutte le deviazioni scelte (e di quelle che sceglierò!) perché abito una Terra Santa che non ha zolle in cui non soffi la
Grazia.

'Il Vento soffia dove vuole'.

Marianna

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