giovedì 4 luglio 2019

Sacra diversità


Tutto ciò che accade nella vita ha il compito di portarci un passo più in là.
Ci sono i grandi momenti di cambiamento e le piccole trasformazioni quotidiane.
Davanti ai grandi passaggi, solitamente, siamo poi portati a voler convincere tutti circa la nostra scelta, la nostra verità.
Non raramente diventiamo un po' integralisti.
Sono poi le piccole morti (mutazioni) di ogni giorno a darci l'equilibrio.
Allora, al crogiuolo del tempo ordinario, cediamo ogni vanità, affermazione egoica, e pian piano la scelta - quella operata nei grandi momenti di passaggio - diventa autentica.
Impariamo, un po' alla volta, che non c'è solo il mio bianco o nero ma un'infinita gamma di colori e sfumature dentro e fuori di noi.
Che non c'è solamente la risolutezza in un percorso ma anche la paura dei passi nuovi. Che il mio modo di stare al mondo non necessariamente deve essere condiviso.
Che i miei tempi non sono i tempi di crescita e sviluppo dell'altro.
Che la diversità è sacra.

Di mutazione in mutazione ci si semplifica.

Questo accade sempre?
No.
Si possono creare resistenze interiori a tale processo.
E così, scisso dalle trasformazioni quotidiane, un essere che poteva, dopo una grande rivoluzione interiore, cambiare anche il mondo intorno a sé, finisce col riempirlo di altre chiusure.
Su tutti i piani.
Il fandamentalismo non parte tale.
È un fiore che non sboccia.
E, di più, si trasforma in pianta infestante.

Il qui ed ora resta un grande maestro.

La vita è, per questo, un'avventura straordinaria. Ogni istante.

Impariamo dai bambini.
I miei trasformano il percorso verso il panificio, per esempio, in un viaggio di scoperta.
Teniamo il loro passo.

Buon Giorno Nuovo,

Marianna









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