mercoledì 20 febbraio 2019

mercoledì #riposa nell'essenziale


La prima formazione alla spiritualità
l'ho ricevuta dalla natura.
Sono cresciuta immersa
in un mondo semplice,
in cui l'alternanza delle stagioni
era cosa evidente intorno a me.
La formica e il fico erano compagni
di viaggio e l'odore della terra
odore di casa.

Il mio primo"canto delle ore"
è stata la liturgia semplice del passero
e della civetta, della pioggia cantilenante
e dei venti.

Solo grazie a quella spiritualità potente
si è potuta far strada,
con bellezza lampante,
la fede in un Dio.

Oggi ai nostri bambini dovremmo insegnare questo, prima delle preghierine a memoria e dei rituali.
Se non c'è questo animismo coltivato
ci può essere solo
una religiosità giustapposta e difficilmente una fede.

Dovremmo impararla di nuovo tutti
- e reimpararla sempre -
questa sacra scala degli esseri!

L'essenziale non sarebbe più così invisibile.

E siccome vi ho parlato di una
delle liturgie amate
vi lascio con i versi di un magnifico testo
che ho avuto la benedizione di incontrare sul mio cammino.

"... anche a noi sia concesso di contemplare le tue vestigia impresse nelle cose: la virtù sanatrice delle piante, i presagi negli astri e negli eventi, la cifra e il significato degli animali, dei vegetali, dei metalli e delle pietre, il posto di ciascun essere nella scala dell'Essere".

(Giovanni Vannucci, Il libro della preghiera universale)

Buon Giorno Nuovo,

Marianna

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