venerdì 17 novembre 2017

Il colore del grano

'Ma allora che ci guadagni?
'Ci guadagno', disse la volpe, 'il colore del grano'.

(A. De saint-Exupéry, Il piccolo principe)

Se non avete mai letto il libro su citato, vi siete privati della gioia di questo capitolo XXI che apre ... mondi!

Oggi la nostra sessione meditativa è stata illuminata da queste parole.
Ed è stato bellissimo.

'Addomesticare' qualcuno vuol dire rendercelo domestico, familiare.
Nella meditazione noi diveniamo, poco a poco, familiari con noi stessi e le nostre profondità.
E' più entriamo nell'intimo, più varchiamo il centro dell'essere,
più lasciamo che ci diventi familiare il divino che abita in noi.

Ore di silenzio, di immobilità, di attesa.
Si potrebbe dire, come il Piccolo principe, "cosa ci guadagni?".
La risposta è proprio quella della volpe:
"Il colore del grano".

Ogni cosa è illuminata
- è sempre la volpe a ricordarcelo nel capitolo XXI -
quando addomestichiamo qualcuno.

Quando ci accorgiamo che è Dio (qualunque sia il nostro)
ad essere 'di casa' in noi
allora tutto è trasfigurato
e non c'è un'ora in cui non sia possibile
tutto.

Sentire, sperimentare,
questa Presenza in noi,
che tutto avvolge, sostiene, cura, solleva, sospinge,
è la vera, sola chiave della gioia senza limiti.

'Sei amato in ogni momento'.

Questa è la terra che sostiene i nostri passi.
Questo è il cielo che ci fa sobbalzare il cuore.

Ma non è a chiacchiere che si diviene consapevoli
di questa radice potente delle nostre radici:
è a furia di silenzio.

Abbiamo riempito di nebbia le parole su Dio e sull'Amore.

Viene un tempo, ed è questa epoca di sete di spiritualità,
in cui è le parole sono e devono essere sostituite dalla vita.

'Il credente di domani o sarà un mistico o non sarà'
scriveva già molto tempo fa Rahner.

Basta il tempo delle chiacchiere vuote.
E' un tempo nuovo.

Beato chi sarà pronto a questo tempo!

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