lunedì 23 ottobre 2017

Perchè meditare?


Ogni essere umano
nasce con una sete incredibile di gioia, di pienezza, di felicità.
Ed è questo a cui ciascuno è chiamato.
Solo che con il tempo, molto spesso, barattiamo quella gioia, quella pienezza, quella felicità, con dei surrogati.
Perchè?


Perchè è più veloce, meno impegnativo.
Un pò come quando scegliamo un cibo già pronto invece che avere la pazienza (e l'arte!) di cucinarcelo da noi.
Non possiamo pretendere che il risultato sia lo stesso: quantomeno non in termini di coerenza con il mantenimento dello stato di salute!

Chi sceglie di meditare non lo fa per moda (questo criterio di scelta è possibile ma non determinerà mai una pratica durevole).
Magari c'è chi può scegliere di farlo 'per stress', ovvero per sganciarsi dai meccanismi che lo hanno legato, mani e piedi, ad una o più situazioni che gli tolgono energia.
Tuttavia, chi medita davvero, arriverà prima o poi a meditare perchè ha com-preso che la gioia, la pienezza di vita, la felicità del frammento come parte del Tutto, sono possibili. Ancora.
Sempre.

Chi medita comprende gradualmente che ciò che più lo avvicina al benessere - di corpo, mente e spirito - è restare in trasparenza alla trascendenza.

Questo corpo, con la sua gestulaità, la sua storia,
questa mente, coi suoi percorsi, le sue memorie,
questo cuore... che è un tempio...
tutto è inteso come possibilità di rendere
tangibile, visibile, sensibile,
l'evento degli eventi:
il divino in noi
ora, qui.

E' per essere pronti a tali incursioni della Vita che meditiamo!

E quando abbiamo affinato il nostro essere
alla Presenza dell'Essere
allora la gioia, la pienezza, la felicità
ci trapassano come una spada gentile,
come una luce addolcente,
come un lampo stupefacente
in ogni ora del giorno,
in ogni foglia che si muove,
in ogni sguardo.

E tutte le cose sono nuove.

Oggi non perdere l'occasione di vivere davvero!

Con amore,

Marianna

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