Per la tradizione religiosa di cui
faccio parte e a cui riferisco la mia vita non per tradizione ma per scelta, ovvero
quella cristiana, questa settimana è la Grande Settimana, la Settimana Santa.
Una settimana ‘separata’ dalle altre,
un’immersione nel mistero specifico cristiano, quello della morte e
resurrezione di Gesù Cristo, vero uomo e vero Dio.
E’ la memoria in breve, sebbene
focalizzata - evento per evento - nei tre giorni culminanti del cosiddetto
triduo pasquale, non solo della vita di Gesù di Nazareth, ma della storia
risorta di ciascuno.
Ogni giorno morte e vita si affrontano
in un coraggioso duello nelle nostre storie, ogni giorno la posta in gioco è altissima:
siamo NOI.
La potenza del messaggio cristiano è
spesso stata, e ahinoi lo è ancora, annacquata da un annuncio non all’altezza e
dalla vita non eloquente di luce di tanti credenti.
Resta tuttavia l’abbagliante forza del
mistero del mattino di Pasqua che dice ad ogni ora del nostro giorno “puoi
risorgere, puoi rialzarti dopo qualsiasi cosa, perché la tua strada è essere come
dio, è essere dio a tua volta”.
La riduzione al banale della Pasqua
non è un buon servigio all’Uomo, a qualunque fede o non fede appartenga. E
spesso a banalizzare l’evento siamo proprio noi credenti, quando non sosteniamo
la nostra fede con l’energia che viene dalla fonte della Scrittura, bensì attraverso
il rigagnolo del semplice ‘sentito dire’, quando riempiamo il mondo di parole senza
eco di Silenzio, quando la fede diventa una dottrina e non un’esperienza.
Portare al Centro di sé il mistero del
Cristo è molto di più.
E se ciascun credente,
responsabilmente, portasse Cristo nel cuore, come motore, energia di cambiamento,
sorgente inesauribile di quiete nella tempesta, già oggi sarebbe non solo
Pasqua, ma Pentecoste, ovvero l’unità di un solo Spirito fra tutti gli esseri,
senza distinzione.
Questa la Pasqua che auguro a me.
La Pasqua che auguro ad ognuno e al mondo,
davanti al quale, ora più che mai, siamo chiamati – tutti, senza distinzione,
ciascuno a suo modo – a scelte di pace nella tempesta.
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