Svegliare l'aurora
I gesti possono urlare o sussurrare,
come le parole.
E al mattino, quando ancora il sole non ha irradiato del suo fulgore tutto ciò che esiste,
i miei gesti sono silenti, come asana (posture)
di accompagnamento dal fuori al dentro.
Sedere e tacere alle soglie dell'aurora,
respirare nel sole nascente, dentro come fuori,
mi ricolloca nell'In Principio,
sulla soglia di una creazione sempre attiva e rinnovata, di me e del mondo intorno a me.
Mi è essenziale, da sempre, questo tempo/spazio in cui resto immobile e mi muovo
verso la resa a Dio.
Ora, lo è più che mai!
Ora, so che dopo ci saranno tante parole, una varietà di cose da fare e molto da essere.
Dopo, sarò gettata nel mondo con forza,
per trovare lo stesso equilibrio
tra movimento e stabilità.
Devo allenarmi bene!
Svegliare l'aurora
imprime in me 'condizionamenti positivi',
come se una bussola si alimentasse a silenzi e
mi orientasse al giusto bersaglio
(che manco, ovviamente, infinite volte!).
I gesti non urlano all'aurora,
c'è solo l'attenzione ad una armonia che è già presente, ma mi sfugge, spesso.
I gesti si fanno silenti, come tra amanti,
e il sole sorge
fuori come dentro,
anche dopo la notte più buia,
anche quando nubi lo offuscano.
Il Sole sorge
dall'alto.
Ora
posso azionare la lavatrice e
girare a 1000 giri,
perché qualcosa dell'aurora
mi riporterà comunque a casa.
Buon Giorno Nuovo,
Marianna
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