C'è una storia intensa di famiglia nella Scrittura, quella di Sara e Tobia.
La loro vita è sul crinale per diverse ragioni, ed entrambi, ad un certo punto, allo spasimo delle forze, si rivolgono a Dio perché li aiuti.
E così quelle parole, pronunciate nello stesso giorno in luoghi differenti, si fanno carne: l'angelo Raffaele, il guaritore, si fa prossimo ai due, si fa compagno di viaggio di Tobia e guarisce tutti (il padre Tobi, Sara, diventata la sua sposa).
Guarisce la loro storia che fino ad allora era nella ripetitività del non senso.
Solo alla fine l'angelo mostrerà la sua vera natura, quando ogni cosa sarà compiuta.
Prima è compagno di cammino, discreto.
Quanto sono creative le nostre parole!
Di quanti angeli silenziosi è costellato il nostro andare!
Quella di Sara e Tobia è la storia di un quotidiano che si rivela nella sua potenza di compimento.
È la nostra storia.
Di noi che spesso corriamo sul crinale e che, ad una sola parola, una soltanto,
possiamo ribaltare la vita
e guarire,
vivere unificati.
Permettiamoci di guarire.
Buon Giorno Nuovo,
Marianna
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