Siamo uno e trino, lo abbiamo detto
tante volte.
Corpo, psiche e spirito devono
viaggiare armoniosamente, in questo percorso che è la vita, se vogliamo vivere
da ‘guariti’, ovvero da persone intere, non divise.
La sinfonia che siamo è l’insieme di
più voci simultanee, ognuna con il suo valore.
Lavorare con il corpo che siamo, con i
pensieri e le emozioni che siamo, con l’invisibile (attaccato al visibile) che
siamo è l’opera quotidiana di tutti.
Tuttavia non tutti ne abbiamo
consapevolezza.
L’intenzione è qui fondamentale.
Per medit-ire, andare al centro e
vivere una vita da guariti, dobbiamo
apprendere l’arte della conoscenza di noi stessi e lavorare alla ricognizione
del Sé.
Cosa vuol dire? Che ogni giorno devo
trovare un tempo-spazio per me per riconnettermi alla sacralità del mio corpo,
per discernere i pensieri (a cui magari ho dato credito così a lungo da farli
diventare credenze) e le emozioni (che magari non espresse sedimentano nel
corpo come sintomi) e liberare lo spirito, che nella quiete fa quel che è suo
compito: si lascia abitare dal divino, germe dell’Io Sono in divenire che tutti
siamo chiamati ad essere.

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