Ogni tanto mi arrendo.
E do di matto con la testa che non si ferma mai e tutti i sensi allertati che non la smettono di sentire.
Poi ritrovo il bandolo della matassa.
Arriva la resa - che è tutta un'altra cosa -.
E mi guardo come dal di fuori e mi dico
che ce la posso fare
ad essere me.
Infondo, è tutto qui.
Essere o non essere
se stessi,
quale manifestazione dell'atto creativo
che ci ha dato avvio.
Calamitati dalla benedizione che siamo,
nella danza come nell'inciampo.
Buon Giorno Nuovo,
Marianna
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