L'albero prende nutrimento da ogni cosa.
Dalla terra, in basso.
Dal cielo, in alto.
Dal vento, intorno.
Tutto nutre l'albero e l'albero si lascia nutrire.
Noi abbiamo dimenticato
d'essere come alberi che cammino.
Lo abbiamo dimenticato quando abbiamo fatto del cosmo qualcosa di estraneo a noi stessi, alla nostra spiritualità.
Abbiamo dimenticato la lingua degli alberi,
quando ci siamo chiusi tra quattro mura - dentro come fuori -
disperdendo la lezione dei cicli della natura.
Abbiamo dimenticato
che il creato è in Dio, parte del suo splendido corpo e che di questo corpo siamo noi stessi un'immagine radiante.
Ci muoviamo in Dio.
Fendo l'aria con il corpo e sono in Dio.
Mangio e integro Dio in ciò che in Lui cresce.
Parlo suoni Suoi.
Amo come da scaturigine senza fine. In Lui.
E allora, basta aprirsi
a questo.
Allora, basta toccare l'aria intorno,
bere l'essenza che gronda
da tutte le cose
che grondano di divino.
Basta lasciarsi
toccare
e fiorire.
Come alberi.
Buon Giorno Nuovo,
Marianna
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